capace m e f sing (pl.: capaci)

  1. riferito a un contenitore: ampio, in grado di contenere una grande quantità di materiale
    • quella nuova automobile ha un bagagliaio capace
  2. (senso figurato) riferito a persona o animale: abile, esperto, dotato di conoscenza più che sufficiente per eseguire le proprie mansioni
    • è un operaio capace
  3. (regionale) toscano: convinto, persuaso, che ha accolto un'idea
  4. (diritto) che ha capacità giuridica
ca | pà | ce

IPA: /kaˈpat͡ʃe/

dal latino "capace(m)" che in epoca classica aveva solo il significato di "ampio" riferito a un contenitore; per estensione, una persona con un "intelletto ampio" può imparare più cose e di qui il senso figurato, da cui anche quello giuridico. Il regionalismo toscano nasce parallelamente al verbo "capire" che deriva dal verbo latino "capio" da cui per l'appunto deriva "capacem"; "capace" in questo senso significa dunque "che ha capito" e per estensione "persuaso"

 
«il fatto che l'uomo sia capace d'azione significa che da lui ci si può attendere l'inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità »
  1. capace di: vedi essere capace di
di una determinata capienza
esperto
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