Leva l'ancore (Francesco Cavalli)

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  • (Posted 2013-08-03)  CPDL #29756:        (Sibelius 5)
Editor: Jonathan Goodliffe (submitted 2013-08-03).   Score information: A4, 8 pages, 62 kB   Copyright: CPDL
Edition notes:

General Information

Title: Leva l'ancore
Composer: Francesco Cavalli
Lyricist: Giovanni Francesco Busenello (1598-1659)

Number of voices: 1v   Voicing: Tenor solo
Genre: SecularAria

Language: Italian
Instruments: Mixed ensemble

First published:
Description: Mercury's aria from Act 3 scene 5 the opera "La Didone". A possible inspiration for "Come away fellow sailors" in Purcell's "Dido and Aeneas"?

External websites:

Original text and translations

Italian.png Italian text

Recitative : Mercurio
Enea, che fai, che pensi? Enea tu dormi?
L'incenerita Troia omai ti desti
l'imperatrice Italia i tuoni appresti,
onde abbian fine i tuoi letarghi enormi.
Giove dio delle cose a te mi manda
perch'io sgridi i tuoi falli, i tuoi furori,
alla mensa degli ozi, e degli amori
hai trangoiata una mortal bevanda.
Lascivia folle, e smoderato affetto
effeminaro il brando tuo feroce.
Tu non rispondi no? scampa tua voce
a seppellirsi entro all'avel del petto.
Tu quel troiano, tu quel pio, quel forte,
che di gloria alla cote aguzzò l'armi,
che fu decoro ai bronzi, e pompa ai marmi,
e per trionfo incatenò la morte.
Or imbelle guerriero, e drudo vile
le libidini stanchi, e 'l nome guasti,
e obliati i militar contrasti
soffri in brutto sudor giogo servile.
Ascanio il tuo figliuol, che in sé racchiude
de' posteri gli scettri, e le corone,
fraudato oggi vien per tua cagione,
e l'error tuo le di lui glorie esclude.
Non affetto di padre, o di monarca
ti chiama a comandar province, e mondi;
dai ciechi abissi, e dagli orror profondi
a luminoso porto or meco varca.
Arma il cor di fortezza, e ti rammenta,
ch'altrove il ciel l'altezze tue destina,
tronca il filo agli indugi, alta ruina
già ti s'appresta, se tua fuga è lenta.

Aria : Mercurio
Leva l'ancore, e in alto al gran passaggio
la tua falange spieghi al vento i lini;
per tuoi nocchier s'accordano i destini,
Nettun sarà il pilota al gran viaggio.

Vanne in Italia, ch'a te sol fa voti,
per partorire alla tua prole i regni;
la terra, e 'l ciel saranno angusti segni,
le palme per capir de' tuoi nipoti.

Or vigoroso movi e 'l core, e 'l piede,
e da ceppi l'arbitrio discatena;
del vano lagrimar chiudi la vena,
così t'impon chi 'l tutto intende, e vede.