Battiato, in povera patria, dice che cambierà, si che cambierà. E questo libro ridà un po' di speranza, in un paese governato da buffoni e da mezze calzette. Il libro è chiaramente una celebrazione di Ciampi prima e di Peluffo poi. Parliamo di un Presidente della Repubblica che il Presidente lo ha fatto per davvero. E poi c’è un senso dello Stato nel libro che consente uno scatto di orgoglio italiano. Il punto è che Ciampi diventa politico nella seconda Repubblica, utilizzando una formazione politica e culturale da seconda repubblica. Allora, ritengo, la politica era fatta anche di privilegi; ma non solo di quelli. E gli statisti di oggi facevano quello che potevano, portavano le borse. Il libro è anche un veloce racconto degli ultimi venti anni dell’Italia ed è sicuramente di gradevole lettura. Lo stile è un po' affettato, in parte derivante dalla reale forma di Peluffo e dall’altro dalla volontà di romanzare un’istituzione, mantenendo fortemente il rispetto per la carica non solo simbolica della stessa. Sono sicuro che Peluffo ha scritto pensando a Ciampi come suo primo lettore; fa parte, se vogliamo, del gioco delle parti, e di questo non si può fare una colpa. E’ un libro che nel passato, nelle precedenti generazioni, cerca un filo di speranza; ne abbiamo bisogno: e cambierà, sì che cambierà.… (more)
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