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Sebastiano Vassalli (1941–2015)

Author of The Chimera

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About the Author

Series

Works by Sebastiano Vassalli

The Chimera (1990) 449 copies, 16 reviews
The Swan (1993) 95 copies, 1 review
Cuore di pietra (1996) 81 copies, 1 review
Marco e Mattio (1992) 77 copies, 3 reviews
Un infinito numero (1999) 57 copies, 3 reviews
La notte della cometa (1984) 46 copies
La morte di Marx e altri racconti (2006) — Author — 37 copies
L'oro del mondo (1987) 36 copies, 2 reviews
3012 (1995) 34 copies, 2 reviews
La notte del lupo (1998) 26 copies, 1 review
Stella avvelenata (2003) 26 copies, 1 review
Archeologia del presente (2001) 23 copies
L'italiano (2007) 20 copies, 2 reviews
Terre selvagge (2014) 18 copies, 1 review

Associated Works

L'Agnese va a morire (1949) — Introduction, some editions — 166 copies, 6 reviews
Buchi nella sabbia e pagine invisibili. Poesie e prose (2000) — Contributor — 8 copies
Opere: Canti orfici e altri versi e scritti sparsi (1999) — Introduction, some editions — 3 copies

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Common Knowledge

Canonical name
Vassalli, Sebastiano
Birthdate
1941-10-24
Date of death
2015-07-27
Gender
male
Nationality
Italy
Birthplace
Genoa, Liguria, Italy
Place of death
Casale Monferrato, Piedmont, Italy
Occupations
journalist

Members

Reviews

L'Italia del dopoguerra in una storia insieme fantastica e autobiografica che mescola l'amarezza e ironia, descrivendo piuttosto bene alcuni tratti dell'ethos italico. Ottimamente scritto, l'edizione Interlinea include una nota dell'autore che chiarisce molto della genesi e del contesto del testo e lo fa apprezzare ancora di più.
 
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d.v. | 1 other review | May 16, 2023 |
Il Club del Libro & DRS
Libro dei mesi di Giungo 2019 (CdL) Marzo/Aprile 2020 (DRS)

Tema del mese
Classici.

Letto per le sfide
1. Alphabet 2020 per Un libro di un autore il cui cognome inizi per V
 
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JaqJaq | 15 other reviews | Jan 7, 2022 |
In occasione della recente scomparsa del suo autore, la RCS ha rilanciato la quarta ristampa in collana BUR del capolavoro di Sebastiano Vassalli "La Chimera", premio Strega 1990.

Consiglio la lettura o rilettura di questa edizione in quanto contiene una postfazione all'edizione originaria firmata dal suo autore in data luglio 2014 scritta poco prima della sua dipartita.

Un libro che il "Times Literary Supplement", alla sua uscita, non ebbe timore a definire "a masterpiece", un capolavoro.

Non farò una recensione del libro, dirò soltanto per chi legge, e magari per chi ha scritto o ha intenzione di scrivere storie di "streghe" ambientate nella realtà italiana, che questo libro è una storia legata anche alla condizione femminile delle donne e alla realtà umana, sociale, politica e religiosa dell'Italia tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento. Leggete questo libro.

Tutto ha inizio in una chiesa di Novara dove una mattina viene depositata nel giorno di Sant'Antonio una bambina appena nata alla quale viene dato il nome del santo. Un libro a dir poco affascinante, la cui parola chiave è una caratteristica tutta nostrana: l'ipocrisia.

Abbraccia tutta la realtà temporale che vede l'Inquisizione in azione, la Chiesa che fa politica, una condizione femminile insopportabile, la vicenda di una povera ragazza vittima sin dalla nascita del suo destino, una povera fanciulla che si batte per la sua indipendenza, sia come donna che come essere umano.

Ma è sopratutto l'ambiente umano descritto da Vassalli a fare da protagonista a questa vicenda che si concluderà soltanto quando verranno spente le fiamme di un rogo nel quale arderà la "chimera".

Questo ambiente Sebastiano Vassalli lo ricorda nella postfazione che ho citato e della quale riporto integralmente la conclusione. La stessa viene da lui legata alla realtà contemporanea del nostro Paese che, secondo lui, è così com'è, perchè le sue radici sono in quell'ambiente che diede fuoco a Antonia.

È con quel genere di persone e in quell'ambiente, che si è formata l'Italia moderna. In un clima di povertà e di illegalità diffuse dove le regole, che pure esistevano, non arrivavano a contrastare lo strapotere dei forti sui deboli; e dove la religione, che avrebbe dovuto attenuare i contrasti, finiva invece spesso per accentuarli. È in quell'epoca che va cercata l'origine di molti nostri difetti (per esempio della nostra scarsa socialità compensata da una socievolezza spesso falsa, o della convinzione, comune a molti, che le leggi esistano soltanto per favorire i furbi; o, infine, del l'attesa di un "salvatore" che sistemi tutto e faccia funzionare tutto) e di molte caratteristiche negative della nostra società. Ed è lì che ha preso forma, in età moderna, il nostro carattere nazionale. Quel carattere che Manzoni, uomo del Risorgimento, volle correggere almeno in parte per renderlo più presentabile; e che io invece mi sono limitato a raccontare, senza aggiungergli e senza togliergli nulla. Partendo dalle sue origini. Come già aveva fatto Manzoni. (Aprile 2014).

Non credo ci sia da aggiungere altro se non una considerazione molto semplice e molto personale che mi sento di fare dopo la lettura di questo "romanzo". Non amo molto questo genere di letteratura, i romanzi. L'ho scritto e detto in varie occasioni. La ragione è semplice. Non c'è bisogno di inventare storie per imparare a vivere, per intrattenersi, per raccontare, per conoscere gli uomini e le loro vicende.

Basta guardarsi intorno, leggere i giornali, seguire i media moderni per assistere, vivere e ascoltare storie, racconti e romanzi. Ci si rende conto che la realtà supera sempre la più alta fantasia. I romanzi sono, appunto, questo. Eppure, il "romanzo" di Antonia, tutto è tranne che una "storia". È una costruzione letteraria che "legge" la vera realtà è la fa diventare Storia.

Sono pochi, pochissimi i romanzi e i romanzieri che sanno fare queste cose. Sebastiano Vassalli è stato uno di questi. E il suo accostarsi ad Alessandro Manzoni non è una forzatura, ne' tanto meno un azzardo. È una constatazione di merito.

… (more)
 
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AntonioGallo | 15 other reviews | Nov 2, 2017 |
Le campagne novaresi del 1600 sono tutt'altro che noiose. La scrittura di V. è colta e gradevole, la storia è interessante e lentamente prepara la tragedia finale, già anticipata nel durante. Le figure popolari che vengono descritte illustrano assai bene il mondo belluino nel quale i nostri antenati sono stati costretti a vivere - e a lavorare, e a morire - qualche secolo fa. Si conferma la sostanziale inutilità e dannosita' dei preti - aggiungerei, di ogni ordine, grado e religione. Bellissima chiusa. Per un effetto piu' completo e altrettanto poetico, unirei alle lettura l'ascolto di 'Lunario di settembre', Ivano Fossati.… (more)
 
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bobparr | 15 other reviews | Dec 14, 2014 |

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