Settled on 4 stars for this book. Gave the first book 3 which I felt was a little harsh and I sort of feel I'm being a bit generous giving this one 4 stars.
I found that early on I had already predicted Thorn's identity and that the death of a character from the first book had been exaggerated.
Also felt that it was really dragging on at the start with a lot of pages (and words) passing without much actually happening.

However, it really picked up the pace at the end and took a twist that I had not seen coming. I found that I was really enjoying it and want to know how it all ends in the last book.
That alone basically earns it 4 stars.
Also think that regardless how tedious I find it to plough through page after page of lavish description and little action, this might be one of those series that sticks in my memory for a long time after I finish.
( )

I love the use of old fairy tales and the descriptive language of the story. I did have to pull out the dictionary a few times though. ( )

The second book of the Bitterbynde trilogy. Lots and lots more tromping around, romance, assumed identities, being chased by dangerous and mystical enemies, adventuring around - plus in addition, the tribulations of court society and even more romance...
And I'm not kidding when I say "lots" - it's nearly 600 pages, and I have to admit, although it was good, I was getting a little bit tired of it by the end... I'm currently reading the last book of the trilogy, but not all that fast....
( )

Il secondo capitolo della trilogia di bytterbinde (letteralmente un voto vincolante) si apre laddove La ragazza della torre termina. Imhrien ha riacquistato voce e volto e ora deve compiere la sua missione presso la corte del Re-Imperatore di Erith. Assume quindi la fittizia identità di Rohain delle Isole Sorrows e come nel precedente capitolo da qui si snoda una fitta trama di avventure che porteranno la giovane a scoprire la sua vera identità.
La dama delle isole è un romanzo più scorrevole del precedente e meno farraginoso, seppure lo stile della Thornton non si smentisce con le sue minuziose (a volte manieristiche) descrizioni.
Tutta la potenza narrativa dell'autrice però si rivela negli ultimi capitoli, quando diventa evidente che la rievocazione delle mitologia e del folklore non è ridotta solo a qualche sporadico racconto orale e ballata, ma caratterizza fortemente l'etnografia di Erith.
Per questo arrivati alla rivisitazione del mito del Pifferaio Magico di Hamelin adattato al mondo della Thornton, assumendo un ruolo centrale nella vicenda di Imhrien, si capisce che il lavoro condotto dall'autrice è veramente colto e minuzioso. Ovviamente la vicenda non si conclude, giacché la trilogia è un corpo unico. ( )

Il secondo capitolo della trilogia di bytterbinde (letteralmente un voto vincolante) si apre laddove La ragazza della torre termina. Imhrien ha riacquistato voce e volto e ora deve compiere la sua missione presso la corte del Re-Imperatore di Erith. Assume quindi la fittizia identità di Rohain delle Isole Sorrows e come nel precedente capitolo da qui si snoda una fitta trama di avventure che porteranno la giovane a scoprire la sua vera identità.
La dama delle isole è un romanzo più scorrevole del precedente e meno farraginoso, seppure lo stile della Thornton non si smentisce con le sue minuziose (a volte manieristiche) descrizioni.
Tutta la potenza narrativa dell'autrice però si rivela negli ultimi capitoli, quando diventa evidente che la rievocazione delle mitologia e del folklore non è ridotta solo a qualche sporadico racconto orale e ballata, ma caratterizza fortemente l'etnografia di Erith.
Per questo arrivati alla rivisitazione del mito del Pifferaio Magico di Hamelin adattato al mondo della Thornton, assumendo un ruolo centrale nella vicenda di Imhrien, si capisce che il lavoro condotto dall'autrice è veramente colto e minuzioso. Ovviamente la vicenda non si conclude, giacché la trilogia è un corpo unico. ( )