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Loading... At Home with Books: How Booklovers Live with and Care for Their Librariesby Estelle Ellis, Caroline Seebohm
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Sign up for LibraryThing to find out whether you'll like this book. No current Talk conversations about this book. Never get tired looking through these great photos of book lovers' libraries, many grand places, unique private book havens ( ) At Home with Books is a visual delight, a helpful resource, and an inspiration for every bibliophile with a growing home library. Includes professional advice on editing and categorizing your library; caring for your books; preserving, restoring, and storing rare books; finding out-of-print books; and choosing furniture, lighting, and shelving. A casa con i libri" è il titolo di questo volume, uno dei tanti nella mia cospicua biblioteca di famiglia. Libri che parlano dei libri e dei luoghi dove essi abitano. Biblioteche private o pubbliche, un altro post in tema, ma questa volta desidero affrontarlo dal punto di vista di chi le biblioteche le crea, le inventa, le alimenta, le cura, ne parla e ne scrive, oltre che gestirle. In questo libro, un fotografo e scrittore, insieme a due signore scrittrici, hanno curato uno straordinario volume sull'arte di far vivere una biblioteca in maniera creativa ed intelligente. Non importa se la biblioteca sia piccola o grande, personale o pubblica, un bibliotecario, uomo o donna che sia, deve seguire un canone ben preciso sul quale si costruisce tutta la sua personalità. Un'arte, appunto. Partiamo innanzitutto dalla considerazione che ci porta a chiedere perché ci si appassiona tanto ai libri, non tanto e non solo per amore della lettura, quanto sopratutto anche a quella passione che può diventare addirittura bizzarra, quella di collezionare libri, raccoglierli e sistemarli in una certa maniera. Lasciamo per ora da parte le deviazioni di questa passione, occupiamoci di quella che è anche un lavoro. Pensiamo ad esempio, alla bibliofilia che sfocia poi in bibliomania. Restiamone fuori, per ora. Avrò modo di parlarne in altra occasione. Già l'ho fatto in passato su questo blog, ora mi piace affrontare questa passione in maniera leggera e appassionata, come hanno fatto gli autori di questo volume. Le biblioteche pubbliche o private, grandi o piccole, esprimono qualcosa che va al di là della semplice lettura, del puro apprendimento. Una biblioteca è un legame con il passato, il presente ed il futuro. Le biblioteche accolgono nei loro spazi un "mezzo" che è anche il "messaggio", è il caso di dire con McLuhan e questo è il libro. Senza i libri la storia sarebbe silente, la letteratura muta, la scienza azzoppata, il pensiero e la ricerca immobili. E cosa sarebbe oggi, nell'era della comunicazione, l'informazione senza i libri, anche se questi oggi possono presentarsi in veste diversa da quella tradizionale? Cartaceo o digitale che sia, il "mezzo" così chiamato continua ad esercitare il suo mestiere antico, trovandosi un posto ovunque e comunque sia possibile. I libri si ammucchiano alla meglio, uno sull'altro su per le scale, nei corridoi, negli studi, in camera da letto, in cucina, nelle mansarde, nei ripostigli, non solo negli armadi, ma sopra, sotto e anche dentro, al posto della biancheria, nei ripostigli, negli scantinati, nelle cantine ed anche nei garage. Possono fare anche da muri divisori, finiscono accatastati anche nei bagni. Non per essere usati come carta di servizio, ma come ore di attesa promettente per evasioni lente e sospirate. Finiscono, allora, per trasformarsi, durante una attenta lettura da chi parte di chi li ha tra le mani, in vere e proprie "evasioni" mentali. La "toilet" si rivela così essere il posto ideale per la migliore "consumazione" del sapere umano. Ma qual è il modo migliore per ordinare una biblioteca? In ordine alfabetico, per argomenti, per soggetto, per autore, per colore, grandezza e formato? Oppure in maniera cronologica, per lingua, cultura, categoria? Chissà come vennero sistemati i primi libri, pardon! le prime "tavolette", nella biblioteca di Babilonia o in quella di Alessandria. Nel Tempio di Gerusalemme c'era una biblioteca sacra. Furono i Greci a dare inizio alle biblioteche private. Nel Medio Evo tutte le abbazie erano dotate di biblioteche. La prima università in Europa a dotarsi di una biblioteca fu la Sorbona di Parigi nel 1257. Con l'invenzione della stampa la diffusione dei libri e delle biblioteche divenne un fatto naturale di democrazia e di conoscenza. Non più un fatto elitario, selettivo e gerarchico, bensì un fatto di vera e propria liberazione delle coscienze e delle menti fino ad allora legate a forme di pregiudizi, prevenzioni e preclusioni di vario genere che tutti conoscono. I libri si sono liberati e con essi le biblioteche. La gente vuole i libri e li vuole ovunque sia possibile tenerli e trovarli. I libri hanno una loro centralità per professione, cultura, arte, religione. La potenza, la forza e il fascino del libro forse possono essere meglio espressi e compresi se pensiamo alle "sofferenze" che questo potente "mezzo" ha dovuto subire nel corso dei secoli. Non c'è bisogno di ricordare le vicende dei libri "proibiti" dalla religione, non solo da quella cristiana e cattolica, ma di tutte le religioni. Alle violenze subite dai tanti dittatori della storia umana, non ultimi i fuochi dei nazisti. Oggi si dice, da parte di chi crede di conoscere i libri, che il libro elettronico o digitale minaccia il libro cartaceo. Affermazione questa che, a mio modesto parere, denota una grande e smaccata ignoranza della storia del libro e di come questo strumento, che è anche un "mezzo", spesso insostituibile, si sia evoluto e trasformato nel corso dei secoli. Una trasformazione ed evoluzione che è ancora "in progress" e che certamente darà sia ai libri che ai luoghi nel quali essi vengono accolti, raccolti e custoditi, le librerie e le biblioteche, una maniera del tutto nuova e diversa per vivere la biblioteca universale dell'universo. I don't usually do coffee table books, but one about libraries, well, that's something else. Full of gorgeous photographs of private libraries to lust after. I particularly like that many of them have not been tidied specially - the Duke of Devonshire reclines with newspapers scattered on the floor, Keith Richards' shelves complete with apparently abandoned bottle of HP sauce. no reviews | add a review
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